Scomparso dal 7 dicembre scorso, è stato trovato senza vita a poche centinaia di metri dal rifugio nel quale era stato visto per l’ultima volta Mattia Mingarelli, il 30enne di Albavilla sparito nella zona di Chiesa Valmalenco, in provincia di Sondrio. Ancora nessuna certezza sulla causa della morte.
Il corpo del giovane è stato trovato attorno alle 17 di oggi. Dalle prime informazioni, a scoprirlo sarebbe stato un poliziotto in servizio a Chiesa Valmalenco. Mattia era a meno di 500 metri dal rifugio Ai Barchi, il locale passato al setaccio dai carabinieri durante le indagini e sequestrato dagli inquirenti, che però sembra non avessero trovato tracce utili a chiarire il mistero della scomparsa del 30enne.
Mattia Mingarelli era stato visto per l’ultima volta proprio nella zona del rifugio. Venerdì 7 dicembre, era arrivato a Chiesa per trascorrere il week-end nella baita affittata dalla sua famiglia. Aveva lasciato auto e bagagli per poi raggiungere un rifugio alpino della zona per pranzare. Si è poi congedato dicendo che sarebbe tornato per cena ma non si è più visto.
Dopo aver pranzato, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il trentenne, agente di commercio in una ditta di Dubino, in provincia di Sondrio sarebbe andato a fare una passeggiata con il cane. L’ultimo segnale è proprio una foto dell’amato animale, pubblicata alle 16. Poi il silenzio. Il cane e il telefono del giovane erano stati trovati subito a poca distanza dalla baita.
Le ricerche di Mattia erano state avviate subito dopo la denuncia di scomparsa della famiglia e avevano coinvolto decine di operatori e volontari. Parallelamente avevano indagato i carabinieri di Chiesa e i colleghi del nucleo investigativo scientifico di Milano. Oggi, a distanza di quasi venti giorni, il ritrovamento del corpo senza vita e tante domande ancora senza risposta.