Mancato accordo questa mattina in Regione Lombardia nell’incontro tra i curatori fallimentari e i sindacati sui 482 licenziamenti al Casino di Campione d’Italia. Si trattava dell’ultima occasione per trovare un’intesa. “Oggi si è chiuso il procedimento di licenziamento collettivo – commenta uno dei tre curatori, Giulia Pusterla – Non poteva finire diversamente». «I licenziamenti non sono effettivi fino a quando non arriverà la lettera ai dipendenti – spiega Giovanni Fagone della Cgil – La riunione di oggi si è conclusa senza un accordo. Erano due le opzioni avanzate: abbiamo chiesto di sospendere il procedimento allungando i termini e, alla luce dei provvedimenti legislativi in corso di valutazione, abbiamo chiesto di applicare il FIS, il Fondo di Integrazione Salariale, un ammortizzatore sociale dedicato alle aziende in fallimento che potrebbe far rientrare i licenziamenti. Entrambe le opzioni sono state valutate non percorribili dai curatori fallimentari». Ora, dunque, verranno inviate le lettere di licenziamento ai 482 dipendenti del Casinò, ma l’impegno dei sindacati non si ferma qui. «Abbiamo già sollecitato il Ministero dello Sviluppo Economico – dice Fagone – affinché possa ampliare la sfera di applicazione del FIS alle case da gioco. Attendiamo inoltre l’udienza contro il fallimento in programma alla Corte d’Appello di Milano il 13 dicembre». Domani sera è prevista un’assemblea con i lavoratori. «È evidente – conclude Fagone – che ogni lettera di licenziamento verrà impugnata. Il fallimento del Casinò avrà ricadute su tutta la comunità campionese».