Provano a superare con l’inganno l’esame della patente ma vengono scoperti e denunciati dagli agenti della polizia locale per tentata truffa. Uno dei due finisce pure in ospedale. Il blitz è scattato nei giorni scorsi nella sede della motorizzazione durante due distinte sedute d’esame.
Il primo intervento, coordinato dal commissario della polizia locale di Como Luciana Costantini ha permesso di smascherare un ventenne originario dell’India, residente a Erba. Il giovane aveva uno smartphone attaccato all’interno della felpa, sulla quale era stato praticato un piccolo foro attraverso cui venivano riprese le domande, trasmesse a un complice all’esterno che comunicava poi la risposta corretta. Il ragazzo sentiva i suggerimenti tramite un piccolo auricolare. Nel tentativo di non essere scoperto, alla vista dei vigili il 20enne ha spinto nell’orecchio le minuscole cuffie, recuperate poi solo grazie all’intervento dei medici del pronto soccorso.
Analogo il trucco utilizzato da un 37enne originario del Pakistan, residente a Luisago. Il ragazzo è stato controllato solo al termine dell’esame, che aveva superato. Sotto il maglione, l’uomo aveva uno smartphone collegato a un auricolare.
Dopo la denuncia dei due, i vigili, coordinati dal commissario capo Aurelio Giannini stanno lavorando per identificare i complici che, all’esterno, suggerivano le risposte. Nel 2018, sono già cinque i casi accertati di tentata truffa della patente.