Alla data del 30 settembre 2018 si consolida l’aumento delle imprese in provincia di Como, ma si assiste a un crollo degli artigiani, che in un anno perdono 110 unità. Emerge dal Rapporto “La Demografia d’Impresa” della Camera di Commercio di Como. In generale, nel terzo trimestre le iscrizioni sono state 483, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una crescita già evidenziata nel secondo semestre di quest’anno. Le imprese registrate all’anagrafe camerale di Como sono 47.958, un dato di poco superiore rispetto a quello rilevato nello stesso periodo del 2017. Una performance in linea con il dato medio regionale e nazionale. Nel lungo periodo, invece, tra il 2009 e il 2018, il Lario ha incassato una perdita più marcata: -4,9% contro -0,8% della Lombardia e -2,6% dell’Italia. Le aziende artigiane registrate all’anagrafe camerale al 30 settembre 2018 erano 15.589, di cui 15.529 attive. Si parla di 110 unità in meno rispetto all’anno precedente e si arriva a toccare così il nuovo punto minimo della serie storica dal 2004. I maggiori decrementi vengono registrati nel manifatturiero (-91 unità), nel settore costruzioni (-59), nel commercio (-41), nelle attività immobiliari (-19), nelle attività finanziarie e assicurative (-15). I maggiori incrementi sono registrati da noleggi, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, che sono risultati gli unici in forte espansione nell’ultimo decennio per il comparto artigiano, poi le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione, i servizi alla persona, le attività professionali, scientifiche e tecniche, i servizi di informazione e comunicazione, la sanità e l’assistenza sociale. Infine, i fallimenti dichiarati dal Tribunale di Como nel terzo trimestre del 2018 sono stati complessivamente 23. Dopo il picco massimo del numero di sentenze registrato nello stesso periodo del 2016, nell’ultimo anno le stesse si sono dimezzate.