Gli insulti agli agenti svizzeri che l’avevano multata, ripetuti in un video postato sui social da una ragazza italiana, sono costati alla giovane il posto di lavoro. I fotogrammi con le immagini e soprattutto le parole della ragazza sembra siano arrivati fino ai responsabili dell’azienda in cui era impiegata, che hanno deciso di prendere immediatamente provvedimenti.
Una vicenda che sta già diventando un caso, con numerose prese di posizione, anche di politici ticinesi, contro la ragazza e a sostegno del suo licenziamento.
Nei giorni scorsi la ragazza, che recentemente si sarebbe trasferita dalla Lombardia a Lugano, ha trovato sulla sua auto, lasciata in sosta in modo irregolare, una multa. La giovane, in preda alla rabbia, ha girato un video nel quale, pur ammettendo di essersi meritata la multa, evidenzia come altre macchine, che a suo dire non avrebbero il disco orario in regola, non hanno la contravvenzione. <Solo io sono stata multata perché la mia targa è italiane mentre le altre svizzere>, attacca la ragazza, aggiungendo insulti ai poliziotti svizzeri, accusandoli di essere <ignoranti e pure razzisti>.
Lo sfogo è stato postato sui social e il video, come si usa dire è diventato virale. A stretto giro è arrivato il provvedimento dell’azienda per cui la giovane, ingegnere gestionale, lavorava. La società, un grosso gruppo attivo nei servizi bancari, ha licenziato immediatamente la dipendente, precisando che <una collaborazione basata sulla fiducia non è più possibile> e che non c’erano i presupposti per proseguire il rapporto di lavoro. L’azienda ha anche preso le distanze dalla frase della ormai ex dipendente. La ragazza ha provato a correre ai ripari, scusandosi e cancellando il video, ma la frattura era ormai probabilmente insanabile e, almeno per il momento, non c’è notizia di ripensamenti dell’azienda.