Prevenzione e diagnosi precoce. In occasione della 30esima Giornata Mondiale contro l’Aids, gli esperti comaschi richiamano l’attenzione sull’importanza di non abbassare la guardia sul virus dell’Hiv. Sono 25 i nuovi contagi accertati sul Lario nel 2018, mentre i pazienti in cura nell’ambulatorio del Sant’Anna sono circa 800.
<L’andamento dell’infezione da Hiv resta stabile – dicono gli specialisti – Nel 90% dei casi la trasmissione avviene per via sessuale ma solo nel 27% dei casi, dopo un comportamento a rischio viene effettuato il test>. L’aspettativa di vita è cresciuta grazie a test e farmaci di ultima generazione. <Bisogna sensibilizzare la popolazione – dice Luigi Pusterla, primario di Malattie infettive del Sant’Anna – Purtroppo si sono verificati ancora decessi di pazienti che non hanno assunto correttamente i farmaci o che giungono alla diagnosi troppo tardi con le complicanze che l’infezione comporta>.
L’unità operativa di Malattie infettive del Sant’Anna quest’anno ha effettuato circa 4.200 visite con 5.650 accessi di persone positive all’Hiv. <La sensibilizzazione andrebbe fatta a tappeto – aggiunge Pusterla -. Quest’anno 109 persone si sono sottoposte al test per esposizione a rischio. Esiste infatti una profilassi in caso di possibile contagio che va eseguita entro quattro ore dall’esposizione ed è possibile fino alle 48 ore successive. In ospedale, tramite il Pronto Soccorso, gli infettivologi sono rintracciabili 24 ore su 24>.
In via Napoleona è attivo anche il centro Ist, dedicato alle infezioni sessualmente trasmesse. La struttura, coordinata da Amelia Locatelli, svolge attività di prevenzione, diagnosi e cura. Ogni anno, gli specialisti ricevono circa 800 pazienti.