Dopo giorni convulsi di comunicati stampa al vetriolo, di botta e risposta velenosi e dimissioni farsa, su Palazzo Cernezzi è calato il silenzio. Un calma però soltanto apparente che serve ai partiti di maggioranza per studiarsi e decidere quale mossa mettere in atto. Sono giorni di riflessione anche per l’assessore Francesco Pettignano, passato a Fratelli d’Italia dopo aver lasciato, tra mille polemiche, Forza Italia. “Non commento – ha detto Pettignano – Nei prossimi giorni darò la mia versione dei fatti”.
A commentare il ritorno di Pettignano nel partito di Giorgia Meloni è il segretario lariano di Fratelli d’Italia. “Nessuna frattura in maggioranza – dice il deputato di Fratelli d’Italia Alessio Butti – Siamo di fronte ad un momento molto delicato vissuto da Forza Italia e che noi guadiamo con grande sensibilità. Riteniamo che Forza Italia debba rientrare pienamente in maggioranza – poi aggiunge – Speriamo che sindaco e FI si chiariscano quanto prima per fare in modo che l’amministrazione lavori per la città”.
Se le forze di maggioranza sono in silenzio lo stesso non si può dire per le opposizioni. È ancora una volta il Partito democratico a puntare il dito sulla “nuova” giunta: stessa amministrazione pre crisi tranne per l’assenza di Amelia Locatelli, l’ex assessore dimessosi lo scorso lunedì. “La composizione della Giunta Landriscina è illegittima”, spiega Marcello Iantorno esponente del Pd. “Nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al quaranta per cento mentre attualmente il sesso maschile è rappresentato, compreso il sindaco, in misura doppia (sei su nove) e quindi nettamente superiore al sessanta per cento – continua Iantorno – La Giunta Landriscina sta operando in regime di composizione illegittima con il rischio di emettere delibere illegittime”.
Se si guarda lo scacchiere politico Fratelli d’Italia può vantare due assessori, due presidenti di commissione, e cinque consiglieri. Ha raggiunto lo stesso peso politico di Forza Italia, mentre Antonio Tufano, ex azzurro ora al gruppo misto resta l’ago della bilancio. Giorni fa il consigliere aveva espresso la volontà di passare a Fratelli d’Italia. Se rispettasse l’intenzione il partito di Giorgia Meloni arriverebbe a sei consiglieri come la Lega.