“Se il sindaco non dovesse revocare l’assessore Francesco Pettignano, mancherebbe di rispetto all’alleato più forte, che più ha contribuito alla sua elezione”.
Mauro Caprani (nella foto) lancia un messaggio chiaro al sindaco. Ufficialmente, e formalmente, il coordinatore provinciale di Forza Italia ribadisce quanto scritto nella lettera di venerdì: il gruppo consigliare azzurro continuerà ad appoggiare il sindaco Mario Landriscina.
Non servono però grandi doti di interpretazione per capire che, dietro quella frase, si cela un evidente malcontento per l’evoluzione della situazione a Palazzo Cernezzi.
I fatti, in breve: Forza Italia ritira la delegazione di giunta. Due assessori. Amelia Locatelli si dimette. Francesco Pettignano no. Disattende gli ordini del partito ed esce da Forza Italia. “Pettignano ha fatto una scelta legittima, che rientra nelle sue libertà – dice Caprani – se invece parliamo di coerenza politica, credo che l’assessore dovrà rispondere alla sua coscienza”.
Solamente il sindaco può rimuoverlo. Se Landriscina dovesse decidere di non revocare Pettignano, terrebbe in giunta un assessore indicato e poi sfiduciato da Forza Italia. Fatto che, evidentemente, creerebbe gravi problemi di rapporti con i forzisti.
C’è poi il capitolo Tufano. Antonio Tufano si è dimesso da capogruppo di Forza Italia per entrare nel gruppo misto. “In questo caso credo di tratti di una questione personale, un segno di amicizia nei confronti di Pettignano” aggiunge Caprani, che non sembra preoccupato sui mutati equilibri di maggioranza. “Due consiglieri non cambiano l’assetto – dice – noi continueremo a cercare di imprimere all’amministrazione di Como una svolta che ancora non abbiamo visto”.