Frattura nella maggioranza a Palazzo Cernezzi. Quanto accaduto ieri sera in municipio è da annoverare tra i più sconcertanti e surreali casus belli della storia politica locale. I fatti parlano di un centrodestra diviso su argomenti non decisivi, almeno in apparenza. Primo fra tutti, l’istituzione di una commissione speciale che si occupi di sicurezza. Il sindaco convoca un vertice con i segretari dei partiti e delle liste che lo sostengono e si trova di fronte a un duro – secondo alcuni durissimo – confronto tra il sottosegretario in Regione Lombardia Fabrizio Turba (Lega) e il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Stefano Molinari. Un’ora e mezza di urli, strepiti e insulti vicendevoli. Il reggente di Forza Italia a Como, Mauro Caprani, ne approfitta per dirsi stanco della situazione surreale e annunciare il possibile ritiro della delegazione azzurra dalla giunta. Dietro la disputa al veleno tra Molinari e Turba ci sarebbero in realtà motivi e situazioni tipici della gestione politica. In primo luogo, il desiderio di un rimpasto motivato da un giudizio poco lusinghiero su alcuni assessori. In secondo luogo, la volontà di alcuni partiti della coalizione di riprendere in mano il pallino del gioco. La giunta è a trazione leghista e civica. Per le scelte fatte in questi mesi e per le personalità emerse. Un po’ come accade a livello nazionale con i 5 Stelle, il Carroccio è riuscito a egemonizzare politicamente l’esecutivo facendo leva sui temi della sicurezza e dei migranti. E non è un caso che il tentativo di Fratelli d’Italia di assegnare a un proprio consigliere comunale la “titolarità” della sicurezza attraverso la presidenza di una commissione speciale stia facendo saltare il banco.