Ci vorrà almeno un mese per completare le operazioni si smantellamento del campo profughi di via Regina Teodolinda a Como. L’intervento è iniziato nei giorni scorsi, dopo il trasferimento in altri centri degli ultimi migranti che ancora erano ospitati nella struttura.
<Lo smantellamento proseguirà ancora per parecchi giorni – spiega il vicesindaco del capoluogo Alessandra Locatelli – In base a una prima stima si può parlare ancora di circa un mese di tempo per arrivare alla chiusura definitiva del centro>.
Nel frattempo, da quando i migranti non possono più accedere alla struttura sembra essersi aggrava l’emergenza in città. Proprio lunedì il presidente dell’Osservatorio giuridico dei migranti Antonio Lamarucciola ha sottolineato come siano ormai più di 200 gli stranieri presenti nel capoluogo lariano stabilmente ma senza un tetto per passare la notte.
<Bisogna sgomberare l’area da oltre 80 container e relativi materiali. Si tratta dunque di un’operazione lunga e complessa>, spiega Alessandra Locatelli. Che non accenna ad alcuna retromarcia sulla chiusura definitiva del centro di via Regina e sulla destinazione futura dell’area precisa: <Per quanto riguarda la destinazione di quell’area, ricordo che il Governo l’ha avuta in concessione per via dell’emergenza e che ha agito in deroga alle normative vigenti proprio per la situazione straordinaria venuta a crearsi>. <Il vincolo cimiteriale impone che non possano essere adibite ad abitazione le aree contigue a un cimitero – continua – Inoltre la destinazione urbanistica stessa di quell’area non prevede l’uso abitativo. Il Comune, rientrando in possesso di quell’area, provvederà semplicemente al rispetto di quanto disposto dalla normativa>.