Centinaia di atleti fermi, senza una struttura per allenarsi. Preoccupazione e rabbia tra i responsabili delle società sportive per l’incertezza sui tempi di riapertura del palaghiaccio di Casate, chiuso dopo che vento e pioggia hanno causato problemi alla copertura.
La pista del ghiaccio è inagibile e, dopo il sopralluogo di ieri, è emerso che la copertura è da rifare e che al momento è possibile pensare solo ad interventi tampone, che saranno valutati appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno. Una situazione di forte disagio per le società sportive, costrette a trasferte dispendiose e stancanti.
«Abbiamo 200 atleti fermi. Questo fine settimana c’è una gara a Merano e il prossimo un’altra a Trento e noi non abbiamo l’impianto – dice Ivan Lodi, presidente di Asga (Associazione sportivi ghiaccio ambrosiana) – Ancora una volta ci ritroviamo a discutere di questa vergogna e dell’ennesimo problema, quello del tetto, che peraltro era noto. E intanto noi andiamo già da una settimana ad allenarci a Varese con le spese conseguenti e le inevitabili scomodità che derivano dal non avere un palazzetto». La guaina impermeabile che consente al tetto di assorbire l’acqua è completamente da sostituire. Si sono formati buchi in più punti. «Siamo sorpresi, disarmati e demoralizzati – interviene Stefano Verga, presidente del Gruppo giovanile ritmico Como – I disagi non si contano. Ci sono centinaia di ragazzi sotto gara che perdono giornate di allenamenti e rischiano di arrivare impreparati alle competizioni dopo aver investito soldi e tempo. Siamo costretti ad andare in Svizzera o a Varese ma un conto è allenarsi un’ora altrove spendendo soldi, un conto è avere la nostra struttura. Ancora una volta paghiamo le conseguenze di incapacità altrui».
«Siamo senza parole. Non ne fanno una giusta e la situazione del tetto era nota da tempo – dice Luca Ambrosoli, Hockey Como – Da anni piove dentro, la situazione si è aggravata. Certo che se i lavori si dovessero complicare il rischio è che salti la stagione».