Merone, Orsenigo, Alzate Brianza, Albavilla e Erba. Cinque comuni lariani sono inseriti nella mappa dello spaccio del gruppo di pusher smantellato dalla squadra mobile della questura di Lecco nell’ambito dell’operazione Ronni 2017, portata a termine oggi con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per sei persone, tre in carcere e altrettante sottoposte all’obbligo di dimora. Tre persone risultano invece ancora ricercate.
Le indagini della polizia di Lecco hanno permesso di scoprire un vasto traffico di cocaina. In due anni, gli agenti hanno documentato la vendita di 3mila dosi di droga, per un volume d’affari, solo in riferimento alle cessioni accertate, di oltre 120mila euro. Gli spacciatori, perlopiù marocchini, utilizzavano un sistema che gli inquirenti lecchesi hanno definito del call center.
<C’era sempre un cellulare acceso a disposizione degli acquirenti e gli spacciatori facevano i turni per rispondere al telefono e prendere le ordinazioni delle dosi di cocaina – spiega il dirigente della Mobile di Lecco, Danilo Di Laura – C’era sempre un contatto aperto, 24 ore su 24 per chiedere la cocaina>.
Gli spacciatori consegnavano la droga anche a domicilio. <Avevano un vasto parco macchine a disposizione, alcune intestate anche a prestanome oppure prese in prestito dai clienti in cambio di droga – spiega ancora il dirigente – Uno spacciatore usava anche più macchine in un solo giorno, ovviamente con l’obiettivo di non destare sospetti e di rendere più difficili eventuali indagini o pedinamenti>.
Nell’ambito dell’indagine sono stati identificati oltre mille acquirenti. <Si tratta nella quasi totalità dei casi di italiani – conclude il dirigente della Mobile di Lecco – Alcuni sono persone con problemi di dipendenza ma in gran parte si tratta dei classici insospettabili, esponenti del ceto medio con un lavoro e una vita tra virgolette normale che occasionalmente o abitualmente si rifornivano di cocaina>.