Lo scandalo della cremazione, la burocrazia blocca il trasferimento dei defunti a Chiasso. Per fronteggiare il problema dell’assenza, in provincia di Como, di un forno crematorio funzionante, i cittadini lariani potrebbero scegliere l’opzione Chiasso. Da mesi però, apparentemente senza una spiegazione, il Comune di Como rende difficile se non impossibile questa soluzione chiedendo alle famiglie dei defunti il passaporto mortuario, un documento che non è necessario in base agli accordi bilaterali e che allunga i tempi per poter procedere alla cremazione, creando gravi disagi alle famiglie. Sulla vicenda è intervenuto il consigliere di Svolta Civica, Vittorio Nessi, che con un’interrogazione chiede di conoscere le ragioni “per cui l’amministrazione comunale di Como pretenda il rilascio del passaporto mortuario per i trasporti di salme al forno crematorio di Chiasso”. “Il Governo svizzero e il Governo italiano hanno approvato un accordo in tema di traslazione di salme nel traffico di confine che non menziona la necessità del passaporto mortuario – dice Nessi – le confinanti autorità elvetiche non richiedono tale documentazione”.
In un anno, al cimitero di Chiasso sono state effettuate 800 cremazioni, delle quali circa 150 di defunti italiani. Il costo, per tutti, italiani e svizzeri, è di 800 franchi svizzeri. Negli ultimi mesi, le stesse imprese di pompe funebri comasche hanno scritto all’Associazione Ticinese, un ente senza scopo di lucro che si occupa dell’intera procedura, per denunciare i problemi burocratici riscontrati con il Comune di Como. Da Como, l’assessore ai Cimiteri Francesco Pettignano fa sapere che sta verificando il caso con l’ufficio competente.
POLITICI E BUROCRATI DEL COMUNE NON SCALDATE LE SEDIE E LE POLTRONE.
SVEGLIATEVI,SVEGLIATEVI CHE E’ ORA E SIATE COERENTI CON GLI INCARICHI
AVUTI.
E’ UN NOSTRO DIRITTO CHIEDERVI QUESTO
E’ UN VOSTRO PRECISO DOVERE ESSERE SOLLECITI E NON SONNECCHIARE O DORMIRE!
..A BUON INTENDITOR…
siamo al 2 maggio 2019 e dal giugno 2016 il forno crematorio di Como non è ancora sttivo e – a parte la Svizzera – bisogna rivolgersi ai forni crematori di Varese, Busto Arsizio o Albosaggia (Sondrio). Ogni commento è superfluo.