“Convocherò al più presto un tavolo con le associazioni del territorio che si occupano di marginalità per ragionare con loro su possibili soluzioni al problema dei senza fissa dimora”: lo dichiara il vicesindaco di Como e deputata della Lega Alessandra Locatelli, dopo aver visionato la lettera destinata a lei e al sindaco Mario Landriscina, nella quale si chiede di non chiudere il campo di via Regina. Secondo le numerose associazioni ed enti della Rete dei servizi per la grave marginalità che firmano la missiva, il campo migranti potrebbe essere convertito in un luogo di accoglienza notturna per tutte le persone senza dimora della città. “Rispetto al 2016, quando si parlava di 5000 presenze – dice Locatelli – la situazione è nettamente cambiata. Ora siamo a circa 300 migranti sul territorio e la metà di loro non ha i requisiti per rimanere qui. Non abbiamo intenzione di fare politiche per i richiedenti asilo. Il centro di via Regina è governativo e verrà chiuso. Ribadisco di essere molto soddisfatta di questa decisione – dice la vicesindaco – Non è possibile pensare di utilizzare quello spazio perché è sottoposto a vincoli ed è stato creato per un’emergenza che oggi non c’è più. Per questo decade automaticamente la sua valenza. Auspichiamo comunque una fattiva collaborazione con la Rete dei servizi, di cui facciamo parte, per l’emergenza freddo e per tutti gli altri fenomeni di marginalità presenti sul nostro territorio. Su questo fronte ci stiamo impegnando ad attivare nuove convenzioni: ho sentito proprio in questi giorni l’associazione Piccola Casa Federico Ozanam per avere qualche posto in più da offrire alle persone senza dimora. È importante poter proporre loro anche dei percorsi personalizzati e prolungati, affinché abbiano la possibilità di essere reinseriti nella società”.