È scattata ieri, lunedì 15 ottobre, la possibilità di accendere i riscaldamenti. Viste le temperature miti, però, sulla scia dell’appello lanciato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, anche il primo cittadino di Como Mario Landriscina e l’amministrazione comunale hanno deciso di tenere spenti i riscaldamenti negli edifici comunali almeno per questa settimana. “Fanno eccezione asili nido, scuole materne, elementari, strutture e case comunali con utenza protetta”, si legge in una nota diffusa da Palazzo Cernezzi. “Il sindaco, in accordo con gli assessori Marco Galli e Vincenzo Bella, – prosegue il comunicato – fa appello alla cittadinanza per un uso misurato del riscaldamento che tenga conto anche dell’inquinamento atmosferico e della tutela della salute di tutti. A fine settimana si deciderà come proseguire nei giorni successivi, in base alle previsioni climatiche”. Intanto, mentre Milano è chiusa nella morsa dello smog, con i livelli di polveri sottili che ieri hanno raggiunto una media tra i 50 e i 56 microgrammi al metro cubo, su una soglia limite fissata a 50, anche a Como il dato del PM10 sta salendo. La centralina di Arpa Lombardia posizionata in centro città ha segnato ieri un livello di polveri sottili pari a 44 microgrammi al metro cubo, il più alto registrato in provincia. A Cantù si arriva a quota 41, a Erba a quota 37. E l’assenza di precipitazioni prevista per i prossimi giorni non fa sperare in un miglioramento della qualità dell’aria. Proseguono le limitazioni alla circolazione in vigore dal 1° ottobre. In garage anche gli Euro 3 Diesel. Euro 0 benzina ed Euro 1 e 2 Diesel erano già inclusi nel provvedimento. Non possono circolare dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore 19.30 fino al 31 marzo.