Erano finiti nelle carte dell’inchiesta dei trafficanti di uomini, passatori che avevano organizzato almeno 150 viaggi per trasportare illegalmente oltre mille migranti in diversi Paesi europei, chiedendo a ciascuno un minimo di 500 euro per il trasporto in Austria, Germania e Svezia.
Per tre di loro, tra i quali un comasco di 49 anni, questa mattina era previsto il dibattimento davanti al giudice del Tribunale di Como. Uno è comparso in aula, gli altri due, un 36enne siriano residente a Erba e un 48enne libanese residente a Cantù, sono ancora latitanti.
L’udienza è stata rinviata a novembre quando il pubblico ministero Daniela Moroni avanzerà le proprie richieste. Oggi sono sfilati i testimoni, tra cui gli uomini della Questura di Como che seguirono le indagini lungo le rotte europee. Il comasco fu fermato proprio in Germania, al suo terzo viaggio, con nell’auto otto clandestini siriani. La Fiat Ulisse che gli era stata consegnata da un altro uomo finito a processo, aveva la rotta impostata con partenza da Milano e arrivo a Fussen, ma dopo essere passato da Austria e Ungheria.
I viaggi costavano ai clandestini non meno di 500 euro e nelle auto si arrivavano a stipare fino a dieci persone. La base operativa dell’organizzazione era tra l’Erbese e il Canturino. Il gruppo era stato smantellato dalla polizia di Como, al termine di una lunga attività d’indagine avviata alla fine del 2014.