È polemica sulla mancata assegnazione degli spazi acqua per il nuoto agonistico giovanile a Como. In una lettera dei genitori inviata alla Federazione Italiana Nuoto lombarda, al Comune di Como e all’Ice Club Como, viene posta all’attenzione la situazione di precarietà che si ripeterebbe ogni anno ad inizio stagione agonistica. “Dopo più di tre settimane dall’inizio degli allenamenti, – si legge – i ragazzi ancora non sanno, se non con preavviso a volte di qualche ora, se nuoteranno, dove e con quali orari. Di conseguenza la preparazione atletica inizia molto a rilento. Aggiungiamo anche che la gestione delle famiglie subisce un inutile aggravio di problemi. Quest’anno – si legge ancora nel documento – abbiamo superato ogni limite: oggi 1° ottobre i ragazzi della squadra Ice Club Como non possono nuotare perché, così ci viene riferito, la Federazione non ha ancora definito gli spazi acqua della piscina di Muggiò”. Si chiede quindi ufficialmente “Perché ogni anno la pianificazione non coincide con l’inizio dell’attività, chi è il responsabile di questo disservizio e cosa si intende fare per evitare che si ripeta, quando si pensa di comunicare il piano acqua e di far avviare l’attività”. “Tutto questo – viene ribadito – mentre le famiglie dovrebbero pagare per intero la quota associativa usufruendo ad oggi solo di disservizi”. In risposta alla segnalazione, nel pomeriggio l’assessore allo Sport del Comune di Como Marco Galli ha incontrato alla piscina di Muggiò i vertici della Federazione. “Dateci qualche giorno – ha detto l’assessore – Stiamo cercando di trovare una soluzione a una situazione che appare piuttosto complessa. In città c’è sete d’acqua, sono moltissime le richieste di spazi che arrivano dalle associazioni sportive. Ma la piscina è limitata – conclude Galli – e dobbiamo capire come sistemare tutti al meglio”.