Edgardo Arosio è decaduto dalla carica di sindaco. Ha lasciato posto ieri sera alla vice Alice Galbiati, uscendo di scena con un gesto provocatorio: ha tenuto per sé le deleghe ai Lavori Pubblici, ai Servizi Sociali ma, soprattutto, ai Servizi Cimiteriali.
Proprio per un appalto in questo settore, infatti, Arosio non può fare il sindaco di Cantù.
Il fratello e la cognata gestiscono un’impresa di pompe funebri che, prima che Arosio diventasse sindaco, aveva vinto un appalto a Cantù. La legge impedisce che il sindaco abbia un parente fino al secondo grado legato da un appalto al Municipio.
La questione dell’incompatibilità era esplosa poco dopo che Arosio, l’estate scorsa, aveva vinto con ampio margine la tornata elettorale.
Sindaco e Comune avevano tentato ogni strada pur di rimuovere la causa di incompatibilità. Ma l’appalto non poteva essere cancellato, tantomeno la legge che stabiliva l’incompatibilità. E così, dopo una serie di ricorsi e controricorsi davanti alla giustizia amministrativa, Arosio è stato dichiarato decaduto dalla carica di sindaco.
“Dopo 25 anni di carriera in politica non avrei certo desiderato una vicenda simile, assurda – dice Arosio – nella quale, un sindaco, non può fare nulla per difendersi da una legge che equipara il trasporto funebre in un qualsiasi Comune al milionario appalto dei rifiuti di Roma. Qui, con questo appalto, non ci ha guadagnato nessuno. Io certamente no. Tra l’altro l’appalto era stato vinto da un’azienda seria e ben prima che io diventassi sindaco”.
Ora il vicesindaco Alice Galbiati traghetterà Cantù verso nuove elezioni, probabilmente in primavera. E Arosio? “Non so ancora che farò – conclude l’ex sindaco – potrei fare il nonno a tempo pieno, dedicarmi alla mia professione o tornare in politica. Vedremo”