Non ci saranno norme ad hoc per salvare i dipendenti del Comune di Campione d’Italia. La Commissione Finanze degli enti locali ha escluso la possibilità di una deroga al decreto ministeriale che stabilisce un rapporto fisso tra numero di residenti e numero di dipendenti di un paese. In base a questa norma, il municipio dell’enclave ha avviato la procedura di esubero di 86 dei 102 dipendenti.
Questa mattina, a Roma, la delegazione del pubblico impiego del Comune è stata ricevuta in udienza dal sottosegretario Carlo Sibilia e dalla Commissione Finanze. Presente anche il nuovo commissario dell’enclave, Giorgio Zanzi, che proprio ieri si è insediato in municipio.
<E’ stata un’udienza di ascolto e ringrazio la commissione per la disponibilità – dice Vincenzo Falanga, Uil – Ci hanno dato la possibilità di spiegare le numerose peculiarità di Campione, le specificità di questo territorio. Pur avendo accolto le nostre riflessioni però, non ci sono spiragli per un’eventuale deroga che permetta al municipio di mantenere un numero di dipendenti più elevato rispetto a quanto previsto dal decreto ministeriale. Le porte su questo punto sono chiuse>.
Il sottosegretario Carlo Sibilia si è impegnato poi a portare il caso Campione d’Italia all’attenzione del governo. <Sibilia si è detto disponibile a valutare con il ministero dell’Economia e con quello della Funzione pubblica la situazione dell’enclave nel suo complesso, dal casinò al Comune – spiega Falanga – E’ comunque un segnale, ma il tempo stringe. La delibera sugli esuberi del 13 agosto scorso procede l’iter e senza risposte entro il 10 novembre sarà un problema per la tenuta dei servizi e dell’intero sistema Campione>.
L’audizione in Commissione è stata comunque un segnale di apertura. <E’ stata un’udienza fuori dagli schemi, l’apertura al territorio c’è – conclude Falanga – Questo è positivo, ma Campione ha bisogno di risposte e la preoccupazione sui tempi c’è, è innegabile. Non abbiamo più tempo>.
Signori dovete rendervi conto che a Campione la pacchia è finita.