Il lungolago e il tribunale di Como. La vicenda del cantiere infinito delle paratie corre ormai da tempo lungo due binari. All’attenzione sull’opera vera e propria, ancora incompiuta, si affianca quella sul procedimento penale, il maxi processo con dodici imputati che si avvia ormai verso la conclusione.
Il collegio del tribunale di Como ha ascoltato il primo testimone il
20 giugno del 2017. Nel procedimento su presunte irregolarità nella gestione dei lavori delle barriere antiesondazione sono rientrate anche contestazioni relative ad altre opere pubbliche della città.
A distanza di 15 mesi, il processo, almeno per il primo grado di giudizio, si avvia ora verso la conclusione. Terminati i testi delle parti e le consulenze, la parola passerà al pubblico ministero Pasquale Addesso che mercoledì 26 settembre terrà la sua requisitoria e potrebbe chiedere le eventuali condanne per gli imputati.
Nella stessa giornta del 26, se I tempi lo permetteranno dovrebbero parlare anche le parti civili, mentre dalle udienze successive la parola passerà alle difese. L’obiettivo sembra quello di arrivare alla sentenza prima di Natale, anche se si tratta di un procedimento complicate sia per il numero di imputati, sia per la diversità delle contestazioni ai singoli.
Sul banco degli imputati ci sono come detto dodici persone, compresi gli ultimi due sindaci, Mario Lucini e Stefano Bruni. Tutti I passaggi dell’infinito cantiere sono stati passati al setaccio e presto sarà l’ora della verità. Entro fine anno, probabilmente. Sicuramente, prima che il cantiere possa finalmente ripartire.