A quasi due mesi dalla dichiarazione di fallimento, i dipendenti del casinò di Campione chiedono con forza risposte alle istituzioni e sono pronti a organizzare manifestazioni di protesta per far sentire la loro preoccupazione e il disappunto per la totale mancanza di interventi.
Ieri sera, sul piazzale Maestri Campionesi, in quello che ormai è diventato un presidio permanente è stata organizzata una nuova assemblea dei quasi 500 dipendenti della casa da gioco, chiusa dal 27 luglio scorso. Una riunione molto partecipata, nella quale è emersa la forte preoccupazione per una situazione che appare di stallo totale. Dalla prossima settimana scatterà la procedura di licenziamento, avviata come previsto dai curatori fallimentari in mancanza di interventi normativi o altre decisioni che possano cambiare le carte in tavola.
<Siamo ancora in attesa di risposte dopo l’incontro che avevamo avuto in prefettura – dice Giovanni Fagone, Cgil – In mancanza di risposte, già nei prossimi giorni siamo pronti a organizzare un nuovo presidio davanti alla prefettura per far sentire la nostra preoccupazione. La situazione è critica, nei prossimi giorni scatterà la procedura di licenziamento e non abbiamo alcun tipo di risposta>. <Dopo Como – continua il sindacalista – siamo pronti anche ad organizzare una protesta a Roma, davanti al ministero. Vogliamo manifestare perché questo silenzio è allarmante>.
<Siamo davvero preoccupati, non arriva alcun segnale, dov’è la politica? Dove sono le istituzioni? – attacca Domenico Panariello, segretario generale della Fisascat Cisl – Il prefetto è stato disponibile, ma ora sta passando troppo tempo e dobbiamo sollecitare un intervento, siamo in attesa di un segnale>. <L’unica certezza purtroppo al momento è la procedura di fallimento che va avanti, il resto sono chiacchiere. Andremo in prefettura e poi al ministero perché abbiamo bisogno di risposte>.