Controllo dei cinghiali: l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi scrive al ministro delle Politiche Agricole, Gianmarco Centinaio.
“La situazione è fuori controllo a causa di leggi anacronistiche – scrive Rolfi – Rilancio l’appello fatto ai parlamentari lombardi e chiedo un intervento anche del ministro, affinché si avvii un’azione politica congiunta per cambiare la legge 157, prevedendo espressamente la figura del cacciatore come operatore volontario”. “Un contenimento più efficace del cinghiale – spiega l’assessore – rappresenta anche una forma di ulteriore prevenzione contro la peste suina africana, visti i casi registrati in Belgio”.
In provincia di Como i cinghiali sono particolarmente diffusi in Valle Intelvi.
“La mancanza del riconoscimento del cacciatore come operatore volontario ha generato un conflitto tra leggi regionali e nazionale, rendendo questa figura borderline, con interventi anche da parte delle Procure – prosegue Rolfi -. Chiediamo venga messa in sicurezza l’azione dei cacciatori per tutelare il territorio dalla fauna selvatica. I cacciatori svolgono in questo ruolo un servizio gratuito alla collettività, visto che l’attività di contenimento dei pochi agenti di polizia provinciale rimasti risulta insufficiente. In gran parte della nostra regione l’attività extra caccia è ferma al palo e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, con allarmi lanciati dai sindaci di tutti gli schieramenti e di tutte le province”.