“Chiederò un incontro urgente al vescovo di Como”: con fermezza l’onorevole leghista e Sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni, interviene in merito al messaggio contro la chiusura del centro migranti di via Regina trasmesso ai fedeli sabato e domenica durante le messe nelle parrocchie comasche. Un appello che ricalca quello diffuso nei giorni scorsi dalla Caritas. “Sappiamo bene che i migranti e i poveri non spariranno dall’oggi al domani, essendo la nostra città un luogo di frontiera”, è stato ribadito dal pulpito delle chiese lariane. “Non ho mai messo in discussione il ruolo della diocesi, dei volontari e dalla Caritas, anzi rispetto il loro impegno. – interviene Molteni – Ma non è possibile accettare ingerenze nella politica. E non è la prima volta che ciò accade. Come non ricordare gli attacchi furiosi contro la Lega, il sottoscritto e lo stesso Matteo Salvini in più di un’occasione”, spiega l’onorevole. “Il campo, lo ribadisco, era nato per una situazione di emergenza. Passata la fase critica, che ha comunque comportato la proroga di un anno nell’apertura, adesso era giusto, viste le condizioni attuali, procedere con lo sgombero e la chiusura della struttura. Non c’è altro da aggiungere. Ognuno faccia ciò ce gli compete”, dice Molteni che si spinge un passo oltre. “Per mantenere in funzione il campo ci volevano delle motivazioni che nessuno ci ha presentato, da qui la chiusura inevitabile e doverosa. Ripeto noi facciamo politica a ragion veduta mentre anche in passato c’è chi, sbagliando, ci ha attaccato bollandoci come fascisti o nazisti. – conclude Molteni – Adesso basta”.
Insomma, Molteni dice alla Chiesa di limitarsi a fare la Chiesa.
Ci sarebbe da ridere, se la situazione non fosse grottesca.
Signor Molteni, a proposito di Chiesa e di Vangelo (sa, la Chieda diffonde e applica il Vangelo…), ci sarebbe questo passo dal Vangelo di Matteo, 35-36:
io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.