“A Como si coltivi la cannabis”. La proposta è stata avanzata da due radicali: Gabriella Barbaro, iscritta al partito, e Gianni Rubagotti, segretario dell’associazione radicale Myriam Cazzavillan.
“Gentile Sindaco Landriscina – scrivono i due radicali – lo scorso agosto la Regione Lombardia ha riconosciuto la rimborsabilità della cannabis terapeutica da parte del Sistema Sociosanitario Regionale.
Questo farmaco interessa oltre 20.000 persone in tutta Italia affette da malattie gravi che necessitano di medicinali a base di cannabis per il trattamento sintomatico di supporto ai medicinali tradizionali.
Lo stabilimento farmaceutico militare di Firenze non è in grado di far fronte alla richiesta e per questo motivo il ministero della Sanità ha recentemente rafforzato le importazioni.
La nostra città – scrivono i due radicali comaschi – è invece il candidato ideale per rompere questo monopolio, se il Governo desse il via libera alla coltivazione controllata della cannabis terapeutica nella nostra città si soddisferebbe la domanda proveniente da malati gravi e si creerebbero posti di lavoro incoraggiando gli imprenditori del settore agricolo. Per realizzare questa proposta – concludono Barbaro e Rubagotti – devono essere necessariamente coinvolti Coldiretti e gli altri operatori attivi nel settore agricolo locale, ma è importante innanzitutto la sua disponibilità a confrontarsi con loro per fare al governo una proposta seria di rottura del monopolio dello stabilimento militare di Firenze”.