Appartamenti, garage, una villa. Beni in gran parte vuoti, sfitti da decenni e completamente improduttivi. Con canoni annui di locazione CHE in più di un caso non sono mai stati incassati, poiché gli immobili sono disabitati. È la fotografia del patrimonio immobiliare dell’Inps a Como, secondo quanto spiega Vittorio Mottola, ex consigliere comunale che da tempo si sta occupando di una realtà che giudica “discutibile”. “Quotidianamente – afferma Mottola sulle colonne del Corriere di Como – i lavoratori vedono il tanto atteso appuntamento con la pensione spostarsi sempre più in avanti. Tutto questo per scoprire che l’Inps in tutta Italia detiene, e non sfrutta, decine di immobili che sono potenziali fonti di reddito. Soldi tanto necessari alle casse dell’ente di previdenza”. Analizzando sul sito dell’Inps l’elenco degli immobili – datato 2016, ultimo aggiornamento disponibile – e dei relativi canoni che dovrebbero essere attivati, nel capoluogo lariano risultano una quarantina di unità immobiliari. In diversi casi, secondo Mottola, sono “sprechi che incidono sui contributi versati dai cittadini”. Ma ecco lo spaccato comasco così come emerge dall’elenco degli immobili dell’Inps: si tratta di 39 unità immobiliari esistenti in città. Tre in via Italia Libera, 2 in via Masia, una in via Vittorio Emanuele e 32 in via Varesina. Proprio qui, nella maggior parte dei casi, si tratta di appartamenti “vuoti da oltre 20 anni” sottolinea Mottola, che definisce “discutibili” i canoni annui previsti, anche se in molti casi “mai applicati”. Si varia infatti dai 283 euro annui per un box ai 4mila per un appartamento in via Varesina, sempre all’anno.