Il sindaco di Campione d’Italia Roberto Salmoiraghi ha convocato una conferenza stampa, affiancato dal presidente di Federgioco Olmo Romeo, per tornare a denunciare la mancanza di risposte dalla politica e dalle istituzioni per far fronte alla crisi del paese.
Il sindaco, che ha più volte ribadito di non sentirsi responsabile <di una situazione disastrosa ereditata dalla precedente amministrazione> e di non voler dunque fare alcun passo indietro, ha precisato di avere un piano che consentirebbe, in particolare equiparando i dipendenti della casa da gioco e del Comune a quelli ticinesi, di risparmiare 19 milioni di euro. <Chiediamo di essere almeno ascoltati, di sederci attorno a un tavolo>.
Per la riapertura del Casinò, chiuso dal 27 luglio scorso per la dichiarazione di fallimento del tribunale di Como, Roberto Salmoiraghi propone anche una gestione diretta dell’amministrazione.
Più la chiusura del casinò sarà prolungata più c’è il rischio che diventi difficile ripartire, secondo il responsabile di Federgioco, che ha già scritto al ministro dell’Interno senza avere risposta e chiede anche la nomina, come accadeva nei precedenti governi, di un sottosegretario alle case da gioco.
Avrebbero potuto fare un piano di risanamento della casa da gioco decente invece di approvare in consiglio comunale un piano ciofeca, poi bocciato dal OSL e dal Tribunale fallimentare. Lo sapevano da febbraio che era in corso una richiesta di fallimento da parte del Tribunale. Arriva tardivo questo piano di risanamento. Tuttavia non penso che gli stipendi dei comunali differiscano molto dai dipendenti pubblici ticinesi, il problema sono gli stipendi dei dipendenti del casinò che sono nettamente superiore a quelli dei colleghi del casinò di Lugano e di Mendrisio.
Non avete saputo cogliere l’attimo, signor sindaco giunta e consiglio counale. Dubito fortemente che possiate gestire voi come comune il casinò in quanto la società che gestiva la casa da gioco, partecipata del comune, è fallita