<Si sta facendo sempre più concreto il rischio di arrivare a una privatizzazione di Asf>. Lancia l’allarme il consigliere comunale di Como di Civitas Bruno Magatti, che interviene dopo la polemica scoppiata per la notizia che la società che gestisce il trasporto pubblico ha distribuito ai soci il 75% degli oltre 18 milioni di euro di utili degli ultimi quattro anni.
I timori sul tavolo sono molteplici. <C’è il rischio di perdere beni immobili funzionali al servizio di trasporto come le pensiline e le autorimesse – dice Magatti – Beni che andrebbero persi se si privatizzasse e che metterebbero il Comune nella condizione di perdere un valore economico consistente. Oltre che essere estromesso dal ruolo di controllore pubblico>. <Inoltre – aggiunge Magatti – gli utili di Asf, va ricordato, sono anche la conseguenza, in parte, dell’utilizzo di contributi pubblici. A fronte di ciò il servizio nella nostra zona è peggiorato>.
<Bisogna fare un mea culpa – dice Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd – Troppo spesso comuni e province utilizzano le loro partecipazioni nelle società per fare cassa. Un primo passo importante per garantire un servizio sempre migliore sarebbe quello di riorganizzare gli orari>.
Sensibile al tema trasporti e all’ambiente è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Raffaele Erba. <Purtroppo il rischio è che si guardi solo agli utili – dice – Giusto magari per i soci privati ma assolutamente sbagliato se ci sono di mezzo dei servizi pubblici essenziali e azionisti pubblici di maggioranza come nel caso di Asf. Gli utili andrebbero investiti in un rinnovo radicale dei mezzi>.
<Il sistema dei trasporti va rivisto. E la Regione in tale ambio sta lavorando – interviene Fabrizio Turba, consigliere regionale della Lega – I problemi non son solo quelli relativi al trasporto su gomma. Certo un punto di partenza deve essere rappresentato dal fatto di reinvestire gli utili per migliorare i servi offerti alla clientela>.