Caldo, afa e mucche stressate. Il risultato: produzione di latte in calo del 15%. È l’allarme lanciato dagli allevatori. Nella pianura comasca, le temperature di questi giorni sono abbondantemente sopra i 30 gradi, e nel fine settimana è previsto un ulteriore incremento che vedrà le massime portarsi oltre i 34 e le minime oltre i 24. Nelle stalle sono quindi scattate le contromisure per combattere lo stress da afa: ventilatori, acqua fresca nebulizzata e pasti serviti nelle ore più fresche per invogliare gli animali a sfamarsi e scongiurare il pericolo disidratazione.
“Nelle stalle del Comasco e del Lecchese il caldo si è fatto sentire e, già in questi giorni, il calo di produzione del latte ha superato il 15%. Per le mucche il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte”, spiega Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como-Lecco. “Anche i notevoli sbalzi termici influiscono negativamente, causando anche potenziali rischi di patologie respiratorie. La tecnologia presente oggi in stalla consente di creare condizioni di benessere utili mitigare i rischi da stress da caldo, che sarebbero ancora più marcati se gli animali fossero allo stato brado”.
Non solo mucche. A patire il caldo anche altri animali, come maiali e galline. “Stiamo registrando un calo di circa il 5 per cento nella deposizione delle uova”, conclude la Coldiretti lariana.