“Era un risultato atteso per la città”. Così il sindaco di Como Mario Landriscina commenta il risultato di ieri ottenuto in consiglio comunale sulla delibera Ticosa. Il primo cittadino spiega che nel futuro dell’area non c’è solo l’idea di costruire un nuovo parcheggio, ma un progetto più ampio, sul quale però Landriscina non si sbilancia. “Pensiamo ad una visione più ampia della zona, non solo un parcheggio. Assieme a Provincia, Regione Lombardia, Ats e Arpa stiamo lavorando sui problemi ecologico-ambientali”. Infine sui tempi del parcheggio annuncia: “Inizieremo la costruzione il prossimo anno”.
Il sogno, poi naufragato, dell’ex tintostamperia è iniziato undici anni fa. Erano da poco passate le 18 quando il 27 gennaio del 2007 iniziarono i lavori per l’abbattimento della Ticosa. “Una svolta dal passato verso il futuro”, commentò il sindaco di allora Stefano Bruni.
L’amministrazione di centrodestra alla guida della città bandì una gara per la procedura di cessione dell’area. Il progetto di riqualificazione venne affidato alla società olandese Multi Development.
La cerimonia di inizio dei lavori è stata accompagnata da brindisi e fuochi di artificio, alla presenza di tutte le autorità del territorio.
Una grande festa che però segnò anche l’inizio di un incubo. A fine marzo dello stesso anno una centralina Arpa della zona rilevò una quantità anomala di amianto nell’aria. Scattarono le verifiche. A conclusione delle analisi sui detriti il verdetto non lasciò scampo: tra i detriti anche una guaina bituminosa che conteneva amianto in quantità non trascurabile. L’intera area finì sotto sequestro fino a quando l’Autorità giudiziaria non dispose lo smaltimento dell’intera demolizione come rifiuto speciale.
Tonnellate di detriti e milioni di euro spesi. Poi la storia è nota: la guerra di perizie e controperizie tra la società e il Comune. Gli anni sono passati, l’idea di un nuovo quartiere accantonata mentre resta ancora incompleta la bonifica dell’area. La Ticosa, acronimo di Tintoria Comense Società Anonima, un tempo l’azienda più importante della città dopo undici anni dalla demolizione ancora aspetta di rinascere.
Bravo sindaco per quanto riguarda i parcheggi, inutile secondo me andare a trapanare viale Varese quando a 500 mt esiste gia uno spiazzo piano e con meno probabilità di trovare reperti storici che bloccherebbero da subito il progetto di viale Varese
Ciao