Ticosa e Villa Erba. La prossima sarà una settimana decisiva per due questioni cruciali per lo sviluppo del territorio lariano. Lunedì tornerà in consiglio comunale la delibera sull’accordo tra Palazzo Cernezzi e Multi, la società che nel 2006 si aggiudicò l’appalto per la riqualificazione dell’area della ex tintostamperia. Intesa che permetterà a Palazzo Cernezzi di tornare in pieno possesso del compendio di via Grandi.
Una delibera che ha suscitato non pochi mal di pancia nella maggioranza, culminati giovedì scorso nella mancanza del numero legale in aula a Palazzo Cernezzi, con inevitabile rinvio della votazione.
Giovedì si riunirà invece l’assemblea dei soci, pubblici e privati, di Villa Erba chiamati ad approvare una modifica dello statuto della società che gestisce il polo espositivo e congressuale di Cernobbio. Si tratta di una variazione non da poco: permetterà infatti di abolire il vincolo che prevede che almeno il 51% del capitale sia in mano agli enti pubblici, aprendo di fatto la gestione di Villa Erba ai privati.
Secondo gli attuali vertici della società è l’unico modo per tentare di rilanciare l’attività del centro espositivo, visto che gli enti pubblici non dispongono delle somme necessarie.
Ma anche su questo appuntamento il fronte pubblico è tutt’altro che compatto: se Camera di Commercio e Provincia di Como hanno già dato il via libera alla modifica dello statuto, il Comune di Como ha deciso all’ultimo momento di far slittare la votazione a data da destinarsi e quello di Cernobbio deve ancora valutare che posizione tenere.
Sull’operazione di privatizzazione di Villa Erba sono infatti emerse perplessità sia nella maggioranza che governa Palazzo Cernezzi sia nella nuova amministrazione comunale di Cernobbio, tanto è vero che dopo la scelta del neosindaco Matteo Monti di aderire al progetto sono arrivate le clamorose dimissioni del suo assessore al Bilancio, Roberta Tramalloni.
Le quote detenute dal Comune di Como e da quello di Cernobbio comunque sono troppo esigue per poter bloccare l’operazione. Tanto è vero che, nonostante le improvvise frenate dei due enti locali, l’assemblea di Villa Erba resta comunque convocata per procedere alla modifica dello statuto.