Dieci anni e milletrecento missioni notturne per cambiare volto al servizio dell’elisoccorso con due parole d’ordine, integrazione e continuità. Continuità tra il giorno e la notte, integrazione tra gomma e ala rotante, per dirla con le parole di Alberto Zoli, direttore generale di Areu, l’Agenzia Regionale per l’emergenza e urgenza.
Era l’estate del 2008 quando, per la prima volta, l’elicottero del 118 di Como è decollato dalla base di Erba, al Lambrone. Allora, la media era di un volo notturno ogni tre giorni circa. Dieci anni dopo, grazie soprattutto ai visori notturni e alla rete di punti di atterraggio, l’equipaggio effettua circa una missione ogni notte. Numeri destinati a crescere ancora dopo la recente autorizzazione dell’Enac ad usare il verricello anche al buio.
Negli ultimi quattro anni, il costo totale dell’attività di elisoccorso è salita da poco più di 22 milioni di euro nel 2014 a 26 nel 2017, ma il costo orario del velivolo nello stesso periodo è sceso da 10.187 a 6.909 euro
Per la prossima, imminente gara d’appalto per i velivoli, tra le novità pensate da Areu c’è l’introduzione dei droni sull’elicottero per avere una visione completa dall’alto dello scenario di intervento.
<Con le nuove tecnologie possiamo garantire un servizio migliore al cittadino, che può sentirsi sicuro sempre, sia di giorno che di notte>, ha precisato Gianfranco Molina, comandante di Babcock, la società che fornisce il mezzo di Como e il personale aeronautico. <La collaborazione – ha concluso Maurizio Volontè, responsabile del 118 di Como – ci permette oggi di garantire sempre l’efficace integrazione di tutte le risorse che concorrono al sistema dell’emergenza-urgenza, anche nelle zone più complesse>.