Cantieri in ritardo e lavori a rilento. La crisi degli impianti sportivi di Como preoccupa le società del capoluogo e mette a rischio le attività per la prossima stagione. Tra le situazioni più critiche quella di palaghiaccio e piscina di Casate. Per la piscina in particolare, la riapertura non sarà prima del gennaio del prossimo anno. Fiato sospeso invece per il palazzetto del ghiaccio. Domani è in programma un sopralluogo delle società sportive con i tecnici per capire se sarà rispettato il termine di chiusura lavori previsto per fine agosto.
Per la piscina, l’assessore allo Sport Marco Galli spiega che «si tratta di interventi più complessi del previsto che comporteranno una sospensione delle attività per almeno 5 o 6 mesi. Capisco i disagi ma sono lavori che devono essere fatti». «I nuotatori dovranno usare altri impianti come quello di Muggiò o la piscina Sinigaglia», aggiunge dall’assessore che, passando dall’acqua al ghiaccio si dice comunque fiducioso sulla possibilità di terminare il cantiere nei tempi previsti. Le quattro società sportive
che utilizzano il palaghiaccio parteciperanno domani al sopralluogo con il Comune di Como, Csu e l’azienda che sta eseguendo i lavori.
Giorno della verità domani anche per il Campo Coni. L’impianto sportivo è chiuso ormai da un anno, un’intera stagione compromessa per i circa 550 atleti che gravitano sulla struttura. Per domani mattina, il Comune ha convocato una riunione con i dirigenti delle società sportive che utilizzano il Campo Coni. All’ordine del giorno, finalmente, ci sarebbe la riapertura della pista, annunciata probabilmente per il 3 settembre prossimo.
E Como è al momento alle prese anche con l’assenza di piscine all’aperto. Ancora non ci sono certezze sulla possibile riapertura del lido di Villa Olmo. Il Tar, nei giorni scorsi ha di fatto dato ragione al Comune, che aveva revocato l’assegnazione alla Sport Management. Ma sulla nuova assegnazione ai vecchi gestori e sull’eventuale riapertura non c’è ancora alcuna informazione.