Due settimane fa la notizia dell’incompatibilità del sindaco di Cantù Edgardo Arosio, ma la città ancora attende di conoscere il destino dell’amministrazione dopo la pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato che ha messo fine alla querelle tra il primo cittadino e l’impresa di pompe funebri del fratello e della cognata. A vincere la battaglia è stata l’azienda e il sindaco dunque è a tutti gli effetti incompatibile con la carica. Qualche risposta sul futuro dell’amministrazione potrebbe arrivare solo la prossima settimana quando il consiglio comunale si riunirà per discutere il documento di decadenza. Il sindaco potrebbe dimettersi e in questo caso arriverebbe a Cantù un commissario, nel caso contrario, se non si dimettesse, sarà il vice sindaco a traghettare il comune fino alle prossime elezioni, probabilmente a maggio dell’anno prossimo.
La sentenza del Consiglio di Stato che ha sancito definitivamente l’incompatibilità risale a lunedì 2 luglio. “Sono molto sereno – aveva commentato a caldo Arosio – ho lavorato con il massimo impegno e le sentenze si rispettano. Mi prendo qualche giorno per riflettere, ma non ho intenzione di finire nel tritacarne mediatico per aver intrapreso altri percorsi giudiziari. L’amministrazione canturina stava lavorando molto bene, con un’ampia maggioranza e un’azione sul territorio apprezzata dai cittadini. Mi spiace quindi per l’esito della vicenda – conclude Arosio – ma, ripeto, non ho alcun rammarico e sono sereno”.