Acque agitate all’interno di Forza Italia. Lunedì scorso il gruppo consigliare azzurro ha affossato una delibera dell’assessore Elena Negretti sulla stazione appaltante unica tra Comune e Provincia di Como.
Un voto nel merito, ripetono i forzisti, poiché la proposta della giunta non era – dicono – vantaggiosa per Como.
Un voto, però, anche nel metodo, politico: i consiglieri di Forza Italia ribadiscono di non essere stati coinvolti nella vicenda, se non a cose fatte.
E ora, Forza Italia mostra i muscoli e cerca di mettere all’angolo il sindaco Mario Landriscina e la sua giunta.
“Nonostante i reiterati e minacciosi avvertimenti del sindaco – dice il capogruppo Antonio Tufano – abbiamo ritenuto che non fosse il caso votare questa delibera. Se in Comune pensano che sediamo in consiglio per alzare la mano o schiacciare un bottone, si sbagliano. Siamo la maggioranza relativa: quindi, tutte le delibere, prima di andare in giunta, devono passare da noi. A maggior ragione se riguardano punti non previsti dal programma”.
Una posizione dura, emersa dopo la riunione di ieri sera del partito. Incontro nel quale si è sollevata anche la questione di Stefano Vicari e del suo doppio incarico: consigliere d’amministrazione di Asf Autolinee e coordinatore cittadino di Forza Italia, sovrapposizione di ruoli non facile da gestire. Tufano risponde che l’argomento non era all’ordine del giorno, da Vicari un “no comment”.
LA REPLICA DEL SINDACO
“Spero che dietro la posizione di Forza Italia non si celino altri obiettivi”.
Una vena polemica nella chiusura della risposta. Il sindaco di Como, Mario Landriscina, replica agli attacchi di Forza Italia sul mancato coinvolgimento nella delibera affossata lunedì e sulla richiesta che dal gruppo consiliare passino le delibere prima di arrivare in giunta. “Dati alla mano la procedura è stata ordinariamente seguita e anche nell’ultimo caso, forse non così approfonditamente e tempestivamente come atteso, il tema specifico era stato sottoposto – dice il sindaco – Del resto sul tema la giunta si era espressa all’unanimità. Tant’è che le altre compagini di maggioranza non mi risulta abbiano segnalato il problema. Naturalmente stiamo ragionando del tema della condivisione preventiva esclusivamente nei limiti delle delibere consiliari. Sicuramente – conclude Mario Landriscina – ci sono margini di miglioramento e collaborazione assolutamente bilaterali confidando che, come qualche osservatore rimarca, i termini della questione non celino altri obbiettivi”.