L’amministrazione di Como incassa una prevedibile bocciatura. Prevedibile perché arriva dal Partito Democratico, forza principale di opposizione. Le critiche rientrano quindi nel gioco delle parti: critiche espresse oggi, nella sede comasca dem, con un pizzico di ironia.
A centro tavola una crostata con la candelina per festeggiare in modo sarcastico un anno di amministrazione Landriscina.
Dietro al tavolo ogni livello politico del Pd: Chiara Braga, deputata, Angelo Orsenigo, consigliere regionale, Stefano Fanetti, capogruppo in consiglio comunale e Tommaso Legnani, segretario cittadino.
Tutti, con toni diversi e sfumature differenti, hanno accusato il sindaco Mario Landriscina e la sua amministrazione di immobilismo. Accuse poi anche sul fronte della gestione migranti (“non si è andati al di là dei proclami”), delle politiche viabilistiche (“anacronistico riportare le auto in centro”), delle municipalizzate (la questione Como Acqua). Ma l’affondo forse politicamente più pesante è arrivato da Fanetti, che ha parlato di “sindaco commissariato dal vice, Alessandra Locatelli”.