Interventi mininvasivi, incisioni precise, interventi precoci e danni sui tessuti sani ridotti al minimo. L’ospedale Valduce sperimenta una nuova tecnica laser per il trattamento di disabilità causate da lesioni cerebrali o midollari.
“Siamo tra i primi in Italia ad applicare questa procedura – sottolinea il direttore sanitario del presidio di via Dante, Claudio Zanon – Nonostante l’attenzione a una gestione sempre più oculata delle risorse, non abbiamo mai smesso di investire per l’innovazione di qualità”.
“Questa tecnica é mininvasiva, garantisce alta precisione e dà la possibilità di dosare e graduare l’intervento durante l’intervento stesso perché viene fatto in anestesia locale e c’è la possibilità di verificare in modo immediato il risultato”, spiega Franco Molteni, primario di Medicina riabilitativa del Valduce. L’innovativo metodo di intervento, con il laser con radiazioni al tulio, permette di trattare casi di malati con spasticità grave oppure con contratture deformanti degli arti inferiori. In questa prima fase, al Valduce il nuovo laser è stato utilizzato per la cura di circa 25 pazienti. “La tecnica – aggiunge Molteni – è utile per persone che hanno avuto una lesione cerebrale da ictus o da traumi cranici, lesioni midollari traumatiche e anche patologie neurodegenerative come la sclerosi multipla e, in casi estremamente selezionati, il morbo di Parkinson”.
“Il laser si compone di alcune sorgenti innovative che abbiamo messo a punto con la sperimentazione scientifica con il Valduce e garantisce mininvasività e un’azione selettiva sui centi nervosi periferici”, spiega Girolamo Lionetti, general manager di Quanta System