A Villa Olmo sono comparsi i cartelli che ricordano il divieto di calpestare le aiuole ed entrare nel prato con i cani.
Messi così, però, i segnali servono a ben poco: sono infatti adagiati sull’erba. Abbattuti, quasi certamente da qualche frequentatore del giardino.
Il punto è proprio questo: Villa Olmo è un giardino, ma viene scambiato per un parco. Il vicino lido è chiuso. E così, turisti – ma anche locali – trasformano l’erba appena seminata di Villa Olmo in un gigantesco tappeto verde dove stendersi a prendere il sole, fare picnic, giocare o portare a spasso il cane.
Il problema è che quello spazio non è un parco: è un giardino. Il parterre di Villa Olmo, più precisamente. E se continua a essere scambiato per un parco, alla fine dell’estate sarà rovinato.
“La soluzione – spiega Maria Angela Privitera, direttrice di Villa Carlotta di Tremezzo – è educare il pubblico alla destinazione di quello spazio. Il problema nasce dalla gestione, ora lasciata completamente al pubblico: in altre parole, se il cittadino non sa come muoversi, interpreta il parterre come un parco e lo usa di conseguenza. Bisogna riaprire quanto prima il parco vero e proprio sul retro, e la villa, per dare un’identità al complesso”.
Nel frattempo, bisogna sperare e contare sulla civiltà dei fruitori del giardino, che a volte sembrano non accorgersi dei divieti (ben chiari all’ingresso), altre volte sembrano invece ignorarli volutamente: prova ne siano i due cartelli abbattuti nelle scorse ore.
Chiudere i due cancelli di accesso, mettere un bel cartello che invita le persone al rispetto di un luogo comune.
Se le regole non si rispetteranno, tutti a fare il giro lungo da via Bellinzona e via per Cernobbio
mi ricordo che da ragazza passai da Villa Olmo in bicicletta e
presi la multa. Non vedo il problema. Basterebbe mandare un vigile che inviti prima ad alzarsi, in caso contrario a multare.
Sono trascorsi 50 anni ma le regole vanno rispettate.
Poi non lamentiamoci dello spaccio ecc.ecc.