Condanne da un minimo di dieci mesi a un massimo di tre anni e quattro mesi per complessivi 40 anni di pena a un totale di venti persone che sono state giudicate con il rito abbreviato, che comporta lo sconto di un terzo. A questo si aggiunge un patteggiamento e il rinvio a giudizio si altre sedici posizioni. Sono i numeri della maxi udienza preliminare che si è svolta in Tribunale a Como per una presunta frode fiscale internazionale da 300 milioni di euro.
La truffa era stata portata allo scoperto dall’operazione “Rekord”, condotta dai militari della sezione Tributaria della guardia di finanza di Como. Secondo l’accusa, i presunti responsabili avrebbero evaso Iva per 60 milioni di euro e avrebbero avuto un profitto totale illecito di 85 milioni di euro.
Quattro le persone al vertice della presunta frode fiscale, con una ventina di amministratori di società intermedie che gestivano compravendite di materiale informatico da una parte all’altra dei confini con la Svizzera, la Spagna, l’Austria, Malta e la Slovacchia.
Le indagini, durate due anni, avevano portato alla luce anche passaggi singolari, come un fornitore che aveva indicato come propria sede sul sito Internet Gotham City, la città di Batman, e prodotti in vendita marchiati come “lorem ipsum”, il più noto “testo matto” utilizzato dai grafici.
Il commercio anomalo di materiale informatico era finito nel mirino delle fiamme gialle e l’indagine era sfociata appunto nell’operazione “Rekord”, che aveva portato al sequestro di conti correnti e beni riconducibili agli arrestati per circa 85 milioni di euro. Settanta le società coinvolte.