“Tre milioni di lettere inviate e meno di 60mila pazienti cronici che hanno, ad oggi, un piano personalizzato di cura con il nuovo sistema, meno del 2%, su base regionale, dei lombardi che hanno una o più patologie croniche”. Lo ha dichiarato Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, dopo la presentazione dei dati di adesione al nuovo sistema di presa in carico dei malati cronici. “Questo perché, – ha proseguito Orsenigo – se ai numeri forniti da Gallera togliamo i cronici che avevano aderito al precedente sistema, la percentuale in realtà a livello regionale si abbassa notevolmente. I numeri sono impietosi e certificano che la riforma voluta dall’assessore al Welfare non sta funzionando. Gallera è costretto a fare i giochi di prestigio con i dati per mascherare la dura realtà. – aggiunge Orsenigo – Il picco negativo riguarda gli ospedali, pubblici e privati, a riprova del fatto che la presa in carico ha senso se mette al centro il rapporto tra il medico di base e il paziente, non un anonimo call center. La riforma è un flop e va cambiata”. Secondo Marco Fumagalli del Movimento 5 Stelle lombardo, “La gestione della cronicità appare come la catena di montaggio della salute”. “Per adesso – aggiunge il consigliere pentastellato Gregorio Mammì – l’adesione dei pazienti presi in carico è all’8%. Il numero di medici di medicina generale che hanno aderito è intorno al 55%, è troppo basso e il maggior numero di adesioni alla presa in carico arriva dalle cooperative. Sono dati che confermano le preoccupazioni che la riforma sia sbilanciata a favore del privato”.