Quasi cinquemila metri cubi di roccia che da mesi minacciavano la statale 36 sono crollati. Ieri pomeriggio poco prima delle 17 la frana di Gallivaggio è collassata. È la fine di un incubo per i 1500 residenti della Valle Spluga isolati da giorni. Nello smottamento l’80% del materiale franoso, in bilico sul versante sopra il santuario e la strada statale 36 dal 13 aprile scorso, è sceso a valle. Una situazione che aveva destato molta preoccupazione tra gli amministratori, i tecnici e i cittadini. Negli ultimi giorni la frana aveva aumentato notevolmente la propria velocità, passando da pochi millimetri quotidiani ai 60 registrati, in alcuni punti, nella mattinata di ieri. Il crollo era stato ampiamente previsto dai tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale. Secondo i primi sopralluoghi, non vi sarebbero stati danni significativi alla viabilità della sottostante statale 36 e al santuario della Madonna di Gallivaggio. “Con la caduta della frana finisce l’incubo dell’isolamento per i Comuni dell’alta Val Chiavenna”, ha dichiarato l’assessore regionale agli Enti locali, Montagna e Piccoli comuni Massimo Sertori. “Questo – ha aggiunto – non significa che da domani tutto immediatamente ritornerà come prima, perché è necessario un supplemento di pazienza che permetta di accertare che la parete sia completamente messa in sicurezza, ed eventualmente abbattere ammassi rocciosi ancora pericolanti. Il collasso non deve inoltre distoglierci dall’obiettivo di realizzare il bypass che consentirà di aggirare l’area potenzialmente a rischio, perché quanto accaduto in queste settimane ha dimostrato l’utilità di avere un tracciato alternativo”.