Svolta nelle indagini sulla clamorosa rapina al casinò del 28 marzo scorso. Un colpo da oltre 600mila euro. Nella giornata di oggi, dopo due mesi ininterrotti di indagini è stato fermato un dipendente della casa da gioco, accusato di concorso in rapina aggravata. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe aiutato il bandito solitario che ha materialmente messo a segno il colpo, ancora non identificato, permettendogli di accedere all’ascensore riservato al personale e poi di arrivare all’ufficio cassa facendosi poi consegnare il ricco bottino.
Il dipendente fermato oggi è sempre stato regolarmente in servizio dopo la rapina ed è stato bloccato dai carabinieri proprio mentre stava lavorando. Nei suoi confronti è stato emesso un provvedimento di fermo del pubblico ministero, firmato da Daniela Moroni, il magistrato titolare dell’inchiesta, affidata ai carabinieri di Campione d’Italia.
“Al momento non è nota l’identità del rapinatore e l’inchiesta prosegue – ha sottolineato il procuratore capo di Como Nicola Piacente – Le indagini proseguono e l’ipotesi è che siano comunque solo due i responsabili del colpo, il fermato e l’esecutore materiale”.
Il rapinatore era entrato in azione la mattina, quando la casa da gioco è chiusa e sono al lavoro solo i dipendenti. Entrando dall’ascensore del personale, aveva raggiunto l’ufficio cassa e in pochi minuti, minacciando i dipendenti con una pistola, si era fatto consegnare oltre 600mila euro.