Lombardia e Canton Ticino sottoscriveranno entro l’estate un’intesa che contenga tutti i temi di interesse reciproco sulla quale basare il lavoro comune dei prossimi anni: ambiente, infrastrutture e questioni legate ai frontalieri. È quanto emerso dalla riunione a Bellinzona tra il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e il presidente del Consiglio di Stato, Claudio Zali. “È stato un incontro proficuo – ha detto il governatore – che cade nel momento ideale. Si inserisce nell’alveo del percorso dell’autonomia che stiamo portando avanti e che, sono sicuro, ci consentirà di affrontare e risolvere tutte le questioni che sono sul piatto”. I ristorni, in particolare, tema caldo già ieri al centro di una lettera del presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi, non desterebbero particolari preoccupazioni al governatore lombardo perché – ha dichiarato – “l’entità degli interventi da realizzare insieme va ben oltre. Quello è piuttosto uno stimolo per concordare i passi futuri”. Sarebbero già stati programmati una serie di incontri, proprio perché – ha detto Fontana – “di base siamo d’accordo sul fatto che tutto debba essere affrontato e risolto. L’autonomia ci deve far ragionare in modo diverso – ha chiarito – non in dipendenza dalle decisioni di Roma, dobbiamo invertire il modo di affrontare i problemi”. Sul fronte trasporti, è stata confermata “la totale disponibilità a collaborare al fine di potenziare i collegamenti con le zone di confine”. Va in questa direzione un nuovo treno che, dal 10 giugno, ogni due ore collegherà direttamente Malpensa con Como passando dal Canton Ticino. “Sono convinto che il nuovo Governo potrà garantire una sensibilità maggiore rispetto ai temi di cooperazione bilaterale – ha aggiunto l’assessore alla Montagna e ai Piccoli comuni Massimo Sertori che ha preso parte all’incontro – Tutto questo senza dover mettere
in discussioni i ristorni dei frontalieri perché un’adeguata sensibilità potrà risolvere tutte le questioni aperte”. “In pratica – ha concluso l’assessore – oggi ci sono condizioni politiche che ieri non c’erano e che suggeriscono di lasciar perdere temporaneamente la questione dei ristorni per cercare di ottenere dal Governo fondi che prima non abbiamo mai avuto. A medio-lungo termine, una maggiore autonomia ci aiuterà a risolvere la situazione”.