Cosa potrebbe esserci di comasco nell’agenda del possibile governo Salvini-Di Maio? Oltre alla questione Pedemontana, in bilico tra le posizioni leghiste e quelle dei pentastellati, su un altro argomento l’obiettivo potrebbe essere molto più vicino. Il tema è la trasformazione della Casa del Fascio di Como in un luogo di cultura del Razionalismo. Nel programma presentato per le elezioni politiche, il leader della Lega Salvini, nel capitolo sui Beni culturali ha espressamente scritto “Creazione a Como nel Palazzo Terragni e negli edifici adiacenti del più grande museo di arte moderna, architettura e design del Nord Italia”, all’interno dei progetti a medio termine. Il secondo sponsor del museo è il parlamentare del Carroccio e consigliere comunale a Como, Claudio Borghi Aquilini, collezionista di opere d’arte moderna ed ex docente di Economia e mercato dell’arte all’Università Cattolica di Milano.
Sul tema, Borghi si dovrà presto esprimere anche a Palazzo Cernezzi, dove è stato convocato dalla Commissione consiliare Cultura, su proposta del presidente Franco Brenna, lunedì 28. La sua audizione è già inserita all’ordine del giorno.
Dell’ipotesi di trasformare la Casa del Fascio in luogo di cultura del Razionalismo, Borghi ha parlato di recente anche con l’architetto Attilio Terragni, nipote del maestro razionalista comasco Giuseppe Terragni.
«Possiamo parlare di un’occasione unica per Como, – dice l’architetto – con posizioni della politica nazionale decisamente favorevoli al progetto e in generale alla cultura moderna. Devo dire che fino ad ora l’amministrazione Landriscina sta procedendo molto bene in questa direzione. Certo, ci si lamenta per l’assenza dei grandi eventi, ma a livello culturale è importante lavorare anche sulla città e sui comaschi».
Abbè, se compare nel fantasmagorico programma del duo Salvini-Di Maio, di sicuro verrà realizzato, magari prima ancora del governo…