“Quando acquistai casa in piazza De Gasperi, quindici anni fa, esistevano un solo ristorante e un parcheggio e nessun problema di rumore. Ora, nella situazione attuale sono a rischio la salute mia e dei miei familiari”.
Lettera aperta del residente di piazza De Gasperi che ha fatto causa al comune per denunciare il problema del rumore legato alla presenza dei locali pubblici, facendo scattare l’ipotesi del coprifuoco alle 22. Un caso che ha scatenato un mare di polemiche e ha spinto molti a prendere posizione contro il residente e contro l’ipotesi di “silenziare” la città, in una zona frequentata da comaschi e turisti, alle 10 di sera.
“Negli anni questa piazza è diventata una sorta di discoteca all’aperto – denuncia il residente – Il problema acustico è stato rilevato anche da una relazione della polizia locale. Ma il Comune ha ignorato del tutto le mie lamentele e non mi è rimasto altro da fare che rivolgermi al Tribunale”.
Domani è attesa la decisione del giudice sull’ipotesi di ritirare i tavolini all’aperto dei locali di piazza De Gasperi alle 22. “Il diritto alla salute – dice ancora il residente – è superiore a quello di iniziativa economica dei gestori dei locali. Tra l’altro, la piazza occupata per intero dai tavolini è negata a tutti i cittadini e turisti non avventori paganti, che ne restano di fatto esclusi”. “Forse per la nuova amministrazione è l’occasione per riprogettare l’intera piazza”, conclude il residente.
Vogliamo Como città turistica in zona lago o città cimiteriale come in zona Via Regina ?
Comprendo il disagio del cittadino: in quindici anni quanto si è rivalutata la sua abitazione in
questa zona di città?
Visto il valore aggiunto che potrà lucrare il mio consiglio è vendere : guadagnerà in salute,in
denaro e potrà traslocare in una zona migliore.
Solo alla morte non si rimedia, auguri.