Una serie negativa che si protrae da oltre tre anni e che, purtroppo, distinguerà anche il 2018. Per la raccolta del miele d’acacia, uno dei più remunerativi per gli apicoltori delle province di Como e Lecco, anche quest’anno si conferma difficile, con un’alternanza climatica che non favorisce – anzi, ostacola – lo sviluppo delle “famiglie” di api, che escono a stento dalle loro arnie e, quindi, non riescono a produrre. “Si va verso una stagione tutt’altro che felice per la raccolta del miele d’acacia”, sottolinea il presidente di Coldiretti Como-Lecco Fortunato Trezzi. Ad oggi il calo produttivo medio nell’area lariana è superiore al 50%, in linea con i dati riscontrati a livello regionale. “La sofferenza delle api – precisa Trezzi – è un indicatore dei cambiamenti climatici in atto che sconvolgono la natura e, anche nelle nostre province si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Gli effetti del clima aggravano quindi il già pesante deficit registrato nel 2017 nelle province lariane”. Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, l’organizzazione agricola lariana consiglia di “verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica”.