Casco integrale. Due parole, un unico appello ripetuto da pediatri, chirurghi maxillo facciali, psicologi, piloti. Un appello diventato un hastag, salviamocilafaccia, partito dal Sant’Anna con l’obiettivo di diventare il più virale possibile. Con il solo scopo di salvare il maggior numero possibile di sorrisi, di volti, di vite.
Pochi numeri bastano a trasmettere il valore della campagna. Solo 4 su 10 tra i giovani che viaggiano in moto o in scooter indossano il casco integrale. “Pochi conoscono i danni che possono subire motociclisti, scooteristi e passeggeri utilizzando caschi che non proteggono il viso e la bocca”, ha spiegato Di Francesco. “Indossare il casco integrale – ha aggiunto – riduce della metà il rischio di lesioni cerebrali e del 25% il rischio di fratture facciali. Il 70% dei ragazzi coinvolti in incidenti con casco non integrale riporta lesioni permanenti, contro il 5% di quelli che indossano il casco integrale>.
Un messaggio trasmesso ai ragazzi con i numeri ma anche con le testimonianze, a partire da quelle di piloti come i campioni Claudio Corti e Jacopo Cerutti, ma anche del decano del motociclismo comasco Angelo Tenconi.