E’ atteso nelle prossime ore il rientro delle salme dei comaschi morti sulle Alpi Svizzere. Dopo il nullaosta delle autorità elvetiche, i familiari potranno riportare a casa i loro cari per l’ultimo addio.
A Lurate Caccivio, l’intera comunità si è stretta attorno alla famiglia di Andrea Grigioni, 45 anni, infermiere, l’ultima delle vittime ad essere identificata. Il figlio e i genitori dell’uomo, grande appassionato di montagna, hanno fissato la data dell’ultimo addio, che sarà sabato alle 10.30 nella chiesa della frazione di Castello, dove Andrea viveva.
Non è ancora stata resa nota invece la data dell’estremo saluto al capofila della spedizione che si è trasformata in tragedia, la guida alpina comasca Mario Castiglioni, 52 anni, da tempo residente in Svizzera. Con lui è morta anche la moglie, Kalina Damyanova, 52enne bulgara. Mario Castiglioni, nato a Como, fondatore dei negozi “Montagna Sport”, da qualche anno si era trasferito in Canton Ticino. I suoi tre figli vivono invece nel capoluogo.
Castiglioni era la guida del trekking ad alta quota da Chamonix a Zermatt. Un itinerario che il comasco conosceva molto bene. Il gruppo di 14 alpinisti è stato sorpreso da una tormenta di neve a 3mila metri di quota. La guida alpina comasca sarebbe morta per una caduta mentre andava a cercare di allertare i soccorsi. Le altre vittime, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero invece tutte morte per il freddo. Tutti i partecipanti all’escursione erano alpinisti esperti. Il 52enne comasco era una guida alpina dal 1992 e da tempo gestiva un’agenzia a Chiasso che si occupava proprio di organizzare e guidare spedizioni in alta montagna.