Mangiare dietro alle sbarre senza rinunciare al gusto e ai piatti preferiti, rigorosamente preparati in loco naturalmente. Un gruppo di detenuti del carcere del Bassone, appassionati di cucina, si sono messi in gioco partecipando ad un laboratorio organizzato nella casa circondariale il cui risultato è racchiuso nel libro “Cucinare dal fresco”, una pubblicazione con 21 ricette.
L’obiettivo dei detenuti è raccontare all’esterno del carcere come si cucina dietro le sbarre e quanto ci si debba ingegnare per preparare pranzetti degni di una tavola delle feste. I detenuti che hanno partecipato alla creazione del ricettario sono dodici e hanno frequentato il laboratorio “Parole da condividere”, coordinato dalle giornaliste Laura D’Incalci e da Arianna Augustoni.
Il libro è un mix di ricette e racconti di vita, di storie e di ricordi, ma soprattutto, di tanta speranza. Il progetto, nato poco dopo le festività natalizie, è la storia di come si trascorrono le festività lontani dalla famiglia. Nel libro infatti, i detenuti hanno voluto spiegare come si organizzano per sentire meno la lontananza della famiglia cucinando e poi condividendo pranzi e cene.
Dagli arancini “Fatti da me”, all’insalata di pesce, fino alla pasta al forno alla sancataldese, con un accenno alle cucine orientali fino ai dolci. Il ricettario è una carrellata di idee e di suggerimenti da riproporre nelle tavole di tutte le famiglie. “La cucina è sempre stata la nostra grande passione – commentano i detenuti -, sin dall’inizio abbiamo messo in pratica le diverse doti condividendo e insegnando ai compagni di cella cosa preparare e dispensando qualche suggerimento”.