Il Pride 2018 è in programma in Canton Ticino, sul lungolago di Lugano, dal 28 maggio al 3 giugno ed è già polemica. Si tratta della prima manifestazione nazionale dedicata all’orgoglio omosessuale nella Svizzera italiana. Nonostante le critiche mosse soprattutto sui social network, la comparsa di alcuni volantini omofobi e la richiesta di un referendum contro il “Gay Pride”, l’amministrazione di Lugano ha scelto di tirare diritto. Giovedì prossimo il sindaco, Marco Borradori, insieme con gli organizzatori del Pride, presenterà nella sala del consiglio comunale il programma della settimana dell’orgoglio Lgbt, sigla utilizzata come termine collettivo per riferirsi a persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Parte degli eventi sono già pubblici sul sito www.pride2018.ch. L’apertura prevede due spettacoli teatrali organizzati con “Lugano In Scena” alla Foce, una grande parata il sabato pomeriggio, dalle 16, sul lungolago, e la chiusura con un torneo di beach volley. «Quando si pensa al Pride a molti vengono in mente le parate: affollate, colorate e, per alcuni, fini a se stesse. Un pride, però, è molto di più – spiegano gli organizzatori – Lugano propone un’intera settimana di eventi culturali e ricreativi il cui intento è coinvolgere la comunità Lgbt e il resto della popolazione al fine di stimolare la conoscenza e il rispetto reciproci. Tutti sono i benvenuti». Alla parata sono annunciati migliaia di partecipanti, almeno altrettanti saranno gli spettatori. Come si legge sul sito della manifestazione, «Sono passati quasi 50 anni dal primo Lgbt Pride, nato negli Stati Uniti a seguito di una ribellione contro la polizia della comunità gay di New York che, durante la fine degli anni Sessanta, viveva in un clima estremamente repressivo».