Non c’è intesa possibile al tavolo delle trattative per il Casinò di Campione. Non in questo momento e non sulla base delle richieste dell’azienda, che vorrebbe licenziare 156 dipendenti (su un totale di 492). Anche per questo, al termine di una lunga riunione, mercoledì sera sindacato e dirigenti della casa da gioco hanno siglato un “verbale di mancato accordo” e deciso, in questo modo, di proseguire la discussione all’agenzia regionale delegata alla gestione delle crisi occupazionali.
Secondo Angelo Cassani, segretario regionale di Libersind Confsal, il sindacato autonomo, “non ci sono al momento i presupposti per un accordo. È necessario trovare un mediatore che può essere l’agenzia regionale, come peraltro già accaduto con la crisi precedente al Casinò”. Difficile dire quale possa essere la mediazione possibile, dato che la casa da gioco ha avviato a febbraio una procedura di licenziamento collettivo per un terzo della pianta organica.
Gilberto Russo, dirigente Uil e dipendente del Casinò, spiega che “il punto di partenza di tutte le sigle sindacali è sempre stato e resta la salvaguardia dei posti di lavoro. Nei prossimi giorni discuteremo tra noi e formuleremo all’azienda una proposta. E in ogni caso, prima di firmare qualunque accordo, sottoporremo il testo dello stesso ai lavoratori”.
Sul piatto resta l’ipotesi di applicare la Legge Fornero per favorire l’uscita di una parte degli esuberi, ma non ci sono al momento garanzie sugli “scivoli”, molto onerosi per l’azienda.